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Relazioni sull’attuazione della legislazione

Riportato nel Manuale di Autocontrollo, elenchiamo i riferimenti normativi nella gestione degli impianti natatori.

• Delibera di Giunta Regionale n°8/2552. del 17 maggio 2006;

• Accordo 16 gennaio 2003 tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio;

• Disciplina interregionale delle piscine, approvata dal coordinamento interregionale prevenzione nella seduta del 22 giugno 2004;

• Norma UNI 10637 in materia di “Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina”;

• Norma UNI 13451-1: “Attrezzature per piscine – Parte 1: Requisiti di sicurezza e metodi di prova”;

• Norma UNI 13451-2: “Attrezzature per piscine: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per scale a pioli, scale a gradini e corrimano”;

• Norma UNI 13451-3: “Attrezzature per piscine – Parte 3: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per attrezzature di trattamento dell’acqua”.

 

1.4.1 Caratteristiche dell'acqua

Le acque utilizzate per l'approvvigionamento delle piscine devono possedere i requisiti di potabilità ad eccezione della temperatura. I requisiti di qualità delle acque di immissione in vasca (da prelevarsi sulla tubazione di mandata a valle dei filtri e dei sistemi di dosaggio dei prodotti chimici) e nelle acque di vasca, nonché le sostanze da utilizzare per il trattamento dell'acqua devono essere conformi a:

1.4.2 Analisi della norma UNI 10637/2006: Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione qualità dell’acqua di piscina

In questa sezione si analizzano i requisiti previsti dalla norma UNI 10637 per quanto riguarda gli impianti tecnici di circolazione, filtrazione e correzione dei parametri dell’acqua (punti dal 5.2 al 5.8).

 

 

Requisiti dell’acqua

In questo punto, di carattere prettamente gestionale, si descrivono le modalità di prelievo dell’acqua per le analisi, con indicazione dei punti di prelievo. Nel prospetto si riporta la frequenza minima di analisi per i parametri chimici e chimico-fisici dell’acqua di vasca. 

I punti di prelievo presenti rientrano nell’ambito delle attrezzature installate e sono così descritti:

·       Per l’acqua di approvvigionamento (acqua utilizzata per l’alimentazione delle vasche, in pratica per il riempimento, per il reintegro e per il rinnovo), l’acqua deve essere prelevata da un apposito rubinetto posto sul tubo di adduzione.

·       Per l’acqua di immissione (acqua introdotta in vasca dall’impianto di circolazione) deve essere prelevata da un apposito rubinetto posto sul tubo di immissione dell’acqua in vasca, situato a valle degli impianti di trattamento, in prossimità ai punti di immissione.

 

Requisiti degli impianti di circolazione

L’impianto di circolazione deve essere progettato per assicurare un’efficace omogeneizzazione dell’acqua di vasca. La velocità dell'acqua nelle tubazioni deve essere:

·       1,7 m/s in aspirazione, ad eccezione del tratto in prossimità della pompa funzionale al collegamento della stessa (per esempio, valvole, coni, raccordi);

·       < 2,5 m/s in mandata, ad eccezione del tratto in prossimità della pompa.

 

Le tubazioni dell’impianto di circolazione per le piscine di tipo A e B dovrebbero essere dimensionate in modo da comportare perdite di carico:

·       < 40 mm/m per le tubazioni in aspirazione;

·       < 70 mm/m per le tubazioni in mandata.

 

Possono essere accettati, in particolare per le tubazioni di mandata, brevi tratti di tubazione con perdite di carico superiori, purché non influiscano sulle prestazioni generali dell’impianto.

Si consiglia di effettuare la prova colore per verificare l’efficacia dell’impianto di ricircolo.

L'immissione dell'acqua in vasca può avvenire per mezzo di bocchette di immissione dal fondo o di immissione a parete.

Nel posizionamento dei sistemi di ripresa superficiale delle vasche scoperte deve essere considerata l’influenza dei venti dominanti.

Il bordo sfioratore deve estendersi:

·       nelle vasche rettangolari, almeno sui lati lunghi;

·       nelle vasche a forma libera, per almeno il 60% del perimetro esterno della vasca.

 

Il bordo sfioratore e le tubazioni relative devono avere la capacità di smaltire nell’unità di tempo, senza traboccare:

·       il volume proveniente dal sistema di immissione;

·       il volume spostato dal numero massimo di bagnanti in vasca;

·       il volume relativo all'eventuale moto ondoso generato dai bagnanti stessi.

I sistemi di ripresa immersi, così come i sistemi di ripresa superficiali, e i sistemi di immissione devono essere conformi alla norma UNI 13541, parti 1 e 3.

Nel caso di sistema di ripresa a bordo sfioratore, bisogna prevedere una vasca di compenso, dimensionata per contenere la capacità del sistema di sfioro (come sopra indicato) più il volume necessario al controlavaggio di almeno un filtro e il volume minimo necessario per evitare la marcia a secco delle pompe.

 

 

La vasca di compenso deve essere:

·       completamente svuotabile;

·       accessibile al personale di manutenzione, nel rispetto delle norme di sicurezza;

·       dotata di troppopieno;

·       con superfici facilmente lavabili.

Per quanto riguarda i sistemi di alimentazione dell’acqua di reintegro e rinnovo, le piscine a bordo sfioratore devono essere dotate di impianto automatico di reintegro e rinnovo e di troppopieno, munito di un contatore per la verifica del volume d'acqua effettivamente immesso. La portata di questi impianti deve essere tale da garantire le quantità previste come acqua di rinnovo (necessaria per diluire le impurità) e di reintegro (necessaria a compensare le perdite dovute al lavaggio dei filtri, evaporazione, spruzzi, trascinamento dei bagnanti e prelievi per le analisi).

 

Requisiti degli impianti di filtrazione

Gli impianti di filtrazione dell’acqua devono essere realizzati in modo da garantire un tempo di ricircolo minore o uguale a quello indicato dal prospetto 3 per le varie tipologie di piscina, tenendo in considerazione anche il 50% della differenza di perdita di carico tra filtro pulito e da sottoporre a lavaggio in controcorrente.

Nel caso in cui ci sia anche la vasca di compenso, bisogna aggiungere a ogni vasca una percentuale proporzionale del volume della vasca di compenso.

I prefiltri (par. 5.3.2.) “devono essere apribili e pulibili; essere dotati di cestello dimensionato per operare anche in presenza di ostruzione ≤ 25% della superficie di passaggio dell’acqua; resistere a depressione ≤ 10 kPa”.

Le pompe di circolazione (par. 5.3.4) devono garantire la portata di progetto dell’impianto di trattamento, tenendo in considerazione anche il 50% della perdita di carico tra filtro pulito da sottoporre a lavaggio in controcorrente. Nelle piscine di tipo A le pompe devono essere in numero pari a quello dei filtri; deve essere inoltre installata una pompa supplementare o di riserva asservibile a ciascun filtro.

Ciascuna pompa deve essere munita di:

·       valvole di intercettazione a monte e a valle;

·       un manometro a valle, allo scopo di verificare le condizioni di lavoro della stessa;

·       e, se necessario, una valvola di ritegno a valle.

Si raccomanda inoltre l’installazione di un sistema di protezione delle pompe contro la marcia a secco. I tempi di ricircolo devono essere garantiti durante tutto l’arco del giorno e della notte, per cui le pompe devono funzionare 24 ore al giorno.

I filtri (par. 5.3.4) sono costituiti da serbatoi la cui superficie interna deve essere adeguata al tipo di disinfettante utilizzato.

 

I filtri devono riportare mediante etichettatura a cura del fabbricante o del fornitore dell’impianto di trattamento:

·       la pressione di collaudo, che deve essere ≥ 1,5 volte la pressione massima di esercizio, con il minimo di 350 kPa;

·       la pressione massima di esercizio;

·       la superficie di filtrazione;

·       la velocità di filtrazione per le condizioni di progetto;

·       le caratteristiche degli elementi filtranti in riferimento alla presente norma;

·       la perdita di carico nominale alle condizioni massime di esercizio;

·       la perdita di carico operativa al di sopra della quale è richiesto il lavaggio in controcorrente;

·       i parametri tecnici di lavaggio in controcorrente.

Alla portata di progetto e subito dopo il controlavaggio, un filtro deve causare una perdita di carico <50 kPa rispetto alla pressione in entrata. E’ necessaria l’installazione di un numero di filtri ≥ 2 di uguali caratteristiche.

In relazione alle caratteristiche tecniche ed al tipo di impiego, i filtri a masse devono rispettare le prescrizioni del prospetto 4:

I filtri per piscine di tipo A, B e C con D >1.000 mm devono essere dotati di sostegno delle masse filtranti, portante il sistema di ripresa.

I filtri a masse devono essere dotati di passi d’uomo/passamano/aperture in numero e di dimensioni adeguate a consentire il carico e lo scarico delle masse stesse e la normale manutenzione, di uno scarico di fondo e di uno sfiato d'aria.

 

Requisiti dei prodotti chimici, sistemi di dosaggio e apparecchiature di misurazione e regolazione

Per quanto riguarda i reagenti da utilizzare per garantire i parametri chimici dell’acqua della vasca, la norma UNI vieta l’immissione diretta in vasca di qualsiasi prodotto utilizzato, e ne prevede invece il dosaggio continuo nelle tubazioni dell’impianto di circolazione (vedi par. 5.4.2, 5.5.3, e 5.6.2, riguardanti rispettivamente flocculanti, disinfettanti e correttori del pH). La preparazione dei prodotti in soluzione pronta per il dosaggio automatico può essere fatta manualmente. I sistemi di dosaggio devono essere interbloccati con quello di circolazione, in modo da evitare l’immissione dei prodotti quando non via sia flusso d’acqua in circolazione.

I prodotti devono essere contenuti in appositi serbatoi opportunamente identificati. Si raccomanda inoltre l’utilizzo di centraline automatiche di misurazione e regolazione che pilotino gli impianti di dosaggio. Come sistemi di dosaggio si intendono anche i dosatori a lambimento (i cosiddetti lambitori), qualora il tipo di prodotto utilizzato fosse adatto a questo sistema.

Nelle piscine di tipo A, devono essere adottate apparecchiature automatiche di misurazione e regolazione, che pilotino gli impianti di dosaggio.

Per le piscine di tipo A, i serbatoi, così come i dosatori a lambimento, devono essere posti in locale separato da quello degli impianti di trattamento, adeguatamente aerato, a un livello inferiore a quello della vasca. Qualora ciò non fosse possibile devono essere adottati opportuni accorgimenti per prevenire lo sversamento a caduta del contenuto in piscina o l’innesco di sifoni. I serbatoi devono riportare l’indicazione del contenuto.

Per la misurazione dei valori del pH, devono essere utilizzate le seguenti apparecchiature:

·       comparatori colorimetrici manuali (metodo rosso fenolo);

·       fotometri (metodo rosso fenolo);

·       misuratori potenziometrici (piaccametri).

 

Tali apparecchiature devono essere in grado di determinare il pH con un’accuratezza di ±0,1 unità di pH.

Per la misurazione del cloro libero, devono essere utilizzate le seguenti apparecchiature:

·       comparatori colorimetrici manuali (metodo DPD);

·       fotometri (metodo DPD);

·       misuratori amperometrici.

 

Tali apparecchiature devono avere un’accuratezza di ±0,1 ppm.

Le apparecchiature destinate alla regolazione devono disporre di segnali in uscita per pilotare gli impianti di dosaggio.

 

 

 

1.4.3 Breve analisi della normativa UNI EN 13451,parti 1, 2 e 3

Questa norma si suddivide in 11 parti delle quali le prime 3 presentano un certo interesse nei confronti delle piscine pubbliche.

Le parti 1 e 3 illustrano rispettivamente i “Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova” e i “Requisiti aggiuntivi di sicurezza e metodi di prova per attrezzature di trattamento dell’acqua”. In sostanza sono elencati tutti i requisiti che riguardano le dimensioni, forme, finitura superficiale, resistenza, ecc, per garantire l’integrità strutturale delle attrezzature, il buon funzionamento delle stesse e la sicurezza dei bagnanti.La parte 2 è più specifica ed elenca i “Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per scale a pioli, scale a gradini e corrimano”.

 

Norma UNI EN 13451-1

L’integrità strutturale dei componenti deve essere valutata mediante calcolo, prove fisiche o una combinazione di entrambi.

Le protezioni contro le cadute riguardano i corrimano, le balaustre e gli elementi progettati per la presa con la mano o con le dita, secondo i criteri seguenti:

la sezione trasversale di qualsiasi componente progettato per la presa totale della mano deve avere, in ogni direzione, se misurata attraverso il centro, una dimensione non minore di 16 mm e non maggiore di 50 mm;

lo spessore di qualsiasi componente progettato per la presa parziale della mano deve avere una larghezza non superiore a 60 mm;

lo spazio minimo per la presa di un dito deve essere di 15 mm di altezza e 20 mm di larghezza

Le superficie non devono produrre schegge, presentare rischi di lesione, devono essere fatte con materiali non nocivi per l’acqua, e le sporgenze che possano presentare devono essere adeguatamente arrotondate.

I bordi e angoli devono essere arrotondati con un raggio minimo di 3 mm.

Le parti mobili non devono presentare punti di schiacciamento o cesoiamento tra di loro e/o rispetto alle parti fisse dell’attrezzatura. Per le fessure le cui dimensioni variano durante l’utilizzo dell’attrezzatura sono accettai i seguenti tre gruppi dimensionali: da 0 a 8 mm, da 25 a 50 mm, 250 mm e oltre.

L’attrezzatura deve essere costruita in modo che eventuali aperture non creino pericoli di intrappolamento per la testa o per il collo, in modo che il passaggio avvenga prima con la testa o con i piedi.

La prevenzione dell’intrappolamento per le dita segue il criterio prima descritto, per cui, in linea di massima le dimensioni ammesse delle aperture sono: da 0 a 8 mm (per evitare l’intrappolamento del dito di un bambino) e da 25 a 50 mm (per quello di un adulto).

·       Si deve evitare l’aspirazione dalla piscina, salvo che la velocità di aspirazione, in qualsiasi punto della piscina non sia, in tutte le condizioni, ≤ 0,5 m/s. Inoltre si deve soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti: un numero di punti di estrazione collegati in parallelo ad ogni linea di aspirazione e posizionati ad una distanza > 2 m, griglie concave con aspirazione perimetrale, un serbatoio di alimentazione a gravità, oppure griglie singole con un’area minima di 1 m2.

Si raccomanda di installare a livello del pavimento un interruttore di emergenza generale accessibile per le pompe, così come un rilevatore del vuoto, che spenga le pompe se è superato il valore di depressione massima impostato.

Si prescrivono inoltre requisiti sulla resistenza allo scivolamento, ai fissaggi, ai dispositivi di protezione, e alle modifiche dei componenti installati.

 

Norma UNI EN 13451-3

In questa norma si descrivono i metodi di prova relativi a:

·       Integrità strutturale (prova di carico, prova di pressione di acqua, prova del vuoto e prova d’urto)

·       Velocità dell’acqua

·       Intrappolamento dei capelli

 

 

Norma UNI EN 13451-2

I requisiti di sicurezza per le scale sono raggruppati in quattro categorie: dimensioni, integrità strutturale, resistenza allo scivolamento e intrappolamento.

Si devono rispettare le dimensioni indicate nelle figure 1 e 2. In particolare, per evitare l’intrappolamento:

la distanza tra lo scalino superiore e la parete non deve essere maggiore di 8 mm;

la distanza minima tra il retro degli scalini rimanenti e la parete deve essere compresa tra 0 mm e 8 mm o tra 25 mm e 75 mm.

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